In Cambogia e in Thailandia, c’è lo stesso orario, in genere 6 o 7 ore di differenza con l’Italia, dipende dall’ora legale.

In Malesia invece, l’orario è di un’ora avanti rispetto ai paesi su citati. Questo comporta che se una persona come me, viaggia dalla Cambogia alla Thailandia, facendo una piccola pausa di tre gg a Kuala Lumpur, secondo la tesi della disciplina alla quale a volte si può ovviare, non cambia l’orario sul telefonino. Tutto ciò per dire, che all’aereoporto di Phuket, dopo essermi deliziata con una scongelata e altissima cheescake, dopo aver mangiato un costosissimo sandwich al salmone(dal quale ho accuratamente estratto l’abbondante cipolla…), dopo aver bevuto un cappuccino senza schiuma, e dopo aver navigato per circa 40 minuti all’internet cafè, che vendeva tutto che avevo ingurgitato, finalmente mi sono resa conto, che la perdita della memoria aveva influito sulla possibilita di perdere il primo aereo della mia vita.

alle 3 ora locale ( l’aereo partiva alle 3.20 pm), ho cominciato a fare lo slalom tra i passeggeri in fila ai vari sportelli del check in. Arrivo a quello che doveva essere il mio e con una gran faccia tosta, nell’orario dell’imbarco ho fatto il check in, volo chiuso, 12 kili di eccesso in valigia, contanti con la moneta locale per pagare, zero, ho dovuto addirittura prelevare lì nell’ Atm. Quando arrivo al controllo scannerizzato del bagaglio a mano, un controllore si ingrippa sul mio zaino, perchè non avevo tirato fuori il laptop e perche avevo una bottiglia di olio per il corpo. Mentre questo fa lo stronzo, sento il mio nome nell’ aria, gli dico “esto es mi nombre tio!” lui capisce al volo e si prende la bottiglietta d’olio, mi chiude lo zaino e mi fa segno di andare. Al gate la hostess, mi dice di aspettare un attimo, perchè mi vengono a prendere, dovrò raggiungere l’aereo a piedi. Viene il tipo, salgo sull’aereo e per 2 ore di viaggio non chiudo occhio, tanta è la incredulità.

A Phuket, ho fatto già due immersioni e preso sole, spalmato cremine ecc….mangiato thai ecc…ma oggi, al mio rientro a casa di David, qualcuno s’è accorto della mia scomoda presenza, sopraggiunta all’improvviso, ed è scappato. Non mi sono accorta di niente. Erano i ladri.

Tornato David abbiamo visto le finestre forzate, la porta forzata, un’altra finestra smontata a metà… Menomale.

poi ho sentito una frase al telefono del mio amico “I`m a fucking lucky man”

in effetti se fossero entrati non so cosa avrebbero preso immagino tutta l’attrezzatura costosa per l’attività di sub cameraman del mio amico. ma il mio PC? Lo avrebbero preso?Non lo so era nascosto sotto il cuscino come tutte le mattine ho fatto da quando son qui.

Kiko mi diceva “chica previsora vale para dos”

Dopo aver parlato e straparlato dell’accaduto, ho deciso finalmente di fare le penne al salmone, delle quali parlavo da 3 giorni. Gli ingredienti erano già nel frigo, eccitati all’idea della loro imminente messa in opera…

spezzetto il salmone, olio, cipollina, faccio soffriggere, dopo un pò metto la panna. Un’improvviso odorino dolce si alza dalla padellina. era panna per i dolci….

fanck pasta al salmone.

e niente..pensavo che un post ci stava bene.

ciao