Non siamo abituati a cenare in ristoranti stellati Michelin, costano decisamente troppo. Pero ogni tanto, magari 1-2 volte all' anno un capriccio si può anche accontentare. Come recita il post del 31 maggio di questo blog, il nostro secondo anniversario di matrimonio non è stato festeggiato perchè eravamo impegnati in  altri tristi pensieri.

Per cui, visto che i tedeschi le celebrazioni di qualcosa di importante le fanno anche tardi, abbiamo pensato di festeggiarlo con 3 mesi di ritardo, al Costes, qui a Budapest, che ha per l' appunto una stella Michelin.

Su quali siano i requisiti per ottenere il riconoscimento della stella Michelin, la guida risponde “le stelle sono nel piatto, il che vuole dire che per le stelle si tiene conto soltanto della qualità della cucina. Vengono attribuite secondo 5 criteri: la qualità dei prodotti (non necessariamente prodotti costosi, ma sicuramente di qualità), il controllo delle cotture e dei sapori, quanto i piatti trasmettano la personalità dello chef, il rapporto qualità/prezzo e la regolarità nel tempo e sull’insieme della proposta di cucina.

Innanzitutto la prenotazione è stata effettuata con almeno 3 settimane di anticipo. Abbiamo sbirciato i menu in internet e abbiamo optato per il seguente menu:

“Tokaji Aszú” Marinated Duck Liver, Oven Roasted Melon Water , Pickled Spring Onion

Furmint 2010 – Árvay

Broccoli Soup, Home Cured Wild Salmon

Lamb Saddle Cooked Slowly, Assortment of Courgettes,
Goats Cheese, “Taggiasca” Olives, Lemon Thyme
Bourseau Milon 2008 – Chateau Dumon

Coconut Mousse, Lime Yoghurt, Passion Fruit Curd, Mango Sorbet

Our Version of the classic “Poire Belle Hélène”
Hidaspetre Kékfrankos 2007 – Vida

Ad ogni piatto ovviamente un vino diverso, purtroppo 2 rossi e un bianco.A me piacciono molto di piu i vini bianchi, soprattutto d' estate, anche se non disdegno i rossi d' annata e di buona provenienza. In ogni caso il Tokaji, il primo vino che abbiamo bevuto  ci è sembrato il migliore. Il tokaji si basa su un procedimento di alterazione delle uve, che vengono lasciate attaccate dalla muffa nobile. Per secoli questo vino è stato considerato uno dei migliori del mondo, preferito dalla quasi totalità delle corti d'Europa: il re di Francia Luigi XIV, per esempio, definì questa delizia “Vinum regum, rex vinorum”, cioè “Vino dei re, re dei vini”

Prima di iniziare col Tasting menù  in cui primeggiavano i piatti del foie gras e dell' agnello, ci siamo concessi anche due antipasti extra, un cruditè di verdure adagiato su di  una crema di porro con una spruzzatina di tartufo e degli agnolotti  ripieni di carne al pesto .

All' inizio c' erano seduti accanto al nostro tavolo due stranieri di cui non abbiamo individuato la provenienza, lei era molto raffinata, tacchi altissimi, abito nero e gioielli. Lui giacca e camicia scure che non stavano per niente bene insieme. Al che ho fatto una battuta:  “se avessimo avuto dei vicini piu semplici mi sarei sentita un pò più a mio agio” .

Dopo questa fatidica frase, la coppietta piu o meno nell' arco di 10 minuti paga il conto e va via.

Invece alla nostra sinistra si sono seduti dopo poco due ragazzotti sui 40/45  anni con polo,  shorts e sandali  (senza calzini). Parlavano tedesco. Ci siamo messi a ridere. Abbiamo fatto amicizia con loro grazie alla cortesia  richiestaci di fare una foto. Alla fine abbiamo scoperto che si, erano tedeschi…ma tedeschi di Amburgo! I due fidanzatini se la sono veramente spassata con il menu discovery e poi abbiamo scoperto che una delle cose che amano di più è proprio cenare fuori. Sono due esperti del gourmet!  Ci siamo scambiati i nostri contatti e spero davvero di rivederli! Tra l' altro uno dei due è pediatra, specialista in una materia che non so tradurre al momento in italiano. La serata  è stata piacevolissima, grazie anche alle bellissime luci soffuse che ci imponevano una tranquillità insolita.

Poi il lusso di cenare senza Daniel non ci capita cosi spesso. Inoltre quando si  è già cenato in un ristorante stellato Michelin, tutta la scenografia delle spiegazioni dei piatti, la simultanietà con cui servono, le delucidazioni sui vini, il luccichio delle posate d' argento ti colpiscono sempre, ma  noi ci siamo vissuti tutto senza quel pò di tensione che invece avemmo a Les Cols.

Bene speriamo che la nostra collezione di bei ristoranti continui nel tempo e le cene siano sempre motivo di celebrazione di qualcosa di bellissimo! Altrimenti che gusto c' è …

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