A 400 miglia da New York a Pittsburgh si trova la famosa la Casa sulla cascata di Frank Lloyd Wright.

Avevo conosciuto Pierpaolo, un architetto che lavorava a New York, su Skype.  Avevo cercato io degli architetti italiani in rete che vivevano a New York e con lui c´era stato feeling. In realtà partivo da Barcellona, dove allora vivevo, con una amica argentina per un viaggio di 20 giorni alla conquista della grande mela. Avremmo dormito a casa di un´altra amica argentina. Però io quei 400 miglia da New York a Pittsburgh per vedere la Casa sulla cascata di Frank Lloyd Wright me li volevo proprio fare e allora cominciai a preparare il terreno per una eventuale fuga verso la Pennsylvania, abbandonando per qualche giorno le mie amiche argentine in quel di New York.

Avventuriera lo sono sempre stata, ma in quel caso preferivo muovermi con qualcuno che condividesse la mia passione per l´architettura. E diciamolo anche qualcuno che portasse la macchina, perché Fallingwater, questo il nome della casa per l´aristocratico Signor Kaufmann, si trova veramente in un posto perduto da Dio.

Arrivammo a New York nell´afa del mese di agosto, i vestiti si appiccicavano addosso e si respirava un´aria calda fastidiosa. Un caldo umido del quale non avevo mai sofferto prima. Ero anche alle prese con il mio primo Jet Leg, infatti quello fu il mio primo volo intercontinentale, ma nonostante tutto mi trovavo in una situazione incredibilmente eccitante.

11 architetti  di varie nazionalità partono in tre auto sgarrupate alla volta di Fallingwater

Arrivo il giorno in cui ci demmo appuntamento a casa di Pierpaolo a Tribeca.  Eravamo in 11 ( avevamo solo due entrate prenotate, la mia e la sua) saremmo partiti in pomeriggio con tre auto e avremmo dormito in un Motel relativamente vicino a Pittsburgh in modo da visitare con tempo e tranquillità Fallingwater al mattino seguente.

L´eccitazione era ai massimi livelli. Stavo partendo con 10 persone mai viste prima in vita mia,  ma con le quali avevamo in comune la passione per l´architettura, per andare a vedere uno dei capolavori di Frank Lloyd Wright. Durante il viaggio ci accompagnava il vento nei capelli e la musica dei The Cranberries, ma soprattutto la spensieratezza di avere 30 anni.

Il motel in cui ci sistemammo era del tipo classico americano, un solo piano, auto parcheggiate sul davanti, piante e fiori di plastica, tappeti arabescati rosso bordeaux e tendine di un color pesca noioso e triste, cuscini sbiaditi di velluto consumato e stucchi, eseguiti evidentemente da qualche principiante, alle pareti. Dalle piccole fontane in pietra lo sciabordio dell´acqua colmava il silenzio dell´attesa alla reception.

Al mattino trovammo a colazione merendine imbustate e caffe ancora caldo da versarci con gli appositi termos; ci volle un po’ per organizzare 11 architetti provenienti da varie nazionalità e quindi con vari usi e costumi, ma ci riuscimmo e ci mettemmo in cammini in breve. Non fu facile trovare la strada, le indicazioni scarseggiavano e le strade erano isolate, quindi non si incontravano molte persone a cui chiedere se si stava andando nella direzione giusta.

La casa sulla cascata

    

Finalmente arrivammo. Era una mattina fresca, con il cielo azzurro e un leggero ondeggiare di foglie tutto intorno alla casa. Ci fu subito offerto un giro della casa con la guida.

Bruno Zevi commento una volta così la celebre Fallingwater: “La scatola è completamente distrutta. Non esistono più pareti, ne schemi geometrici, ne simmetrie, ne consonanze, ne punti prospettici privilegiati, ne leggi che non siano quelle della libertà e del mutamento”.

E la casa sulla cascata, icona dell´architettura organica, mi apparve esattamente così. Un inno alla libertà progettuale, tutti gli schemi standard spesso usati in architettura erano stati buttati giù.

  

Il torrente e le cascatelle scorrono proprio sotto la casa, dalla quale si respira tutta la natura dei verdi pendii della collina e il profumo dei cespugli di rododendri. La casa è ancorata alla roccia e  la muratura interna ed esterna è caratterizzata dalla sovrapposizione delle pietre che a volte sporgono cosi liberamente da ricordare la loro provenienza, la cava. Mentre invece i piani orizzontali aggettanti  sono in cemento armato color crema come gli esterni della villa.

La roccia, gli alberi, il torrente e la cascata avvolgono la casa, sono gli elementi in cui si fonde magistralmente l´architettura del maestro.

   

Fallingwater

   

L´ingegnosità di Wright per quanto riguarda la forma e la struttura si evince dal fatto che i supporti strutturali sono tutti disposti lungo un lato. “ l´inclinazione del cemento armato agisce come una “ bandiera” d´acciaio che rinforza lo sbalzo e la curvatura della struttura ne impedisce la caduta.”

Interni

         

L’architettura dell’interno della casa in alcuni punti è quasi claustrofobica. Soffitti bassi e corridoi stretti spingono l’ospite a vivere appieno gli spazi interni, a diretto contatto con la luce e la vista della natura.

L’intera struttura della casa è una continua connessione tra spazi interni ed esterni: un’unione costante tra arte e natura. La magia della residenza continua al suo interno, dove la scelta dei materiali e delle forme è intesa a far continuare la relazione con la natura. Ne è un esempio il salotto, in cui di fronte al camino emergono dal pavimento dei massi originali del sito su cui la casa è costruita, e la pietra lucidata del pavimento produce un effetto bagnato che richiama l’acqua sulle rocce all’esterno.

La stanza principale al piano terra è composta da varie aree tematiche: vi è uno spazio dedicato alla musica, la zona pranzo, la libreria e la zona dedicata alle conversazioni. Inoltre, una scalinata a effetto permette di bagnarsi nell’acqua della cascata e beneficiare dell’aria fresca.

Anche quando la casa è stata donata dai Kaufmann all´ente Western Pennsylvania Conservancy, (nel 1963, anno in cui divenne museo) , che si adopera per preservare le risorse naturali della regione, ha conservasto intatto lo stile degli arredi interni

Il luogo

Questo magico luogo boscoso era uno dei preferiti della famiglia Kaufmann giocavano nelle cascate, scivolavano lungo le rocce levigate, stavano in piedi sotto lo scroscio dell´acqua e prendevano il sole ai bordi delle piccole piscine naturali. E a distanza di quasi un secolo sembra ancora un posto impenetrabile e inviolabile. E quando Wright ascoltò i racconti di queste meravigliose domeniche trascorse nella riserva naturale a ridosso del ruscello Bear Run nei pressi di Mill Run in Pennsylvania, a 1300 metri sul livello del mare, si convinse di voler far vivere la famiglia Kaufamm sulla cascata e non semplicemente fornire loro il vantaggio di godere della vista della cascata.

“ No, non basta semplicemente guardare le cascate, bisogna viverci assieme”

Per avere tutte le informazioni utili prima di una visita vi consiglio di consultare il link: Fallingwater.org

Fallingwater: 1491 Mill Run Road, Mill Run, PA 15464

ed in ultimo la mia foto ricordo.