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del 2001.

Opera  trionfante al Festival di Cannes, La Stanza del figlio ci proietta nel vivo di un dolore privato. Una lucida rappresentazione che sembra quasi prendere le distanze dal mondo della fiction per introdurci all’interno di una famiglia che sta consumando il suo dramma. Nessuna ostentazione: i gesti, gli sguardi, le reazioni niente è alterato, niente è forzato, niente è per sorprenderci. Solo un evento, un dolore. E l’immedesimazione nasce proprio dal ripercorrere ognuno la propria sofferta esperienza con il senso di vuoto.