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Pur essendomi stato regalato appena uscito nelle librerie, lo Spazio bianco mi ha inquietato dopo le prime pagine e non l´ho finito.

Devo ammettere peró che lo stile realistico della Napoli odiern,a sempre usato dalla Perrella anche negli altri suoi racconti mi é sempre piaciuto.

Il film é tutto al femminile, regista donna, protagonista donna, musica affidata a sole donne Blondie, Nina Simone, Cat Power, Ella Fitzgerald.

il dramma nel dramma. La desolazione di una donna senza genitori e senza amanti, che si ritrova ad aspettare che la figlia prematura di 6 mesi, “nasca o muoia.”

l´attesa in ospedale tra varie mamme e incubatrici si svolge in uno spazio entisettico, tutto bianco. Come bianco é il foglio in cui non si sa cosa sis criverá sul destino della piccola.

Margherita Buy viene inquadrata continuamente in primo piano, il trucco sciolto, le sigarette fumate, le occhiaie e la ricrescita nera dei capelli biondi tinti contribuiscono ad esaltare la totale penetrazione nel perosnaggio. Attesa, stasi, lentezza, mutezza: il film diventa un buon lavoro, proprio per come si sono gestiti questi parametri, che alla fine parlano silenziosamente, liricamente, articolandosi elegantemente in una intensa umanitá.