Bulgaria,  Sofia

Per leggere questo post consiglio come sottofondo il pezzo di Kristian Kostov, un giovane ragazzo bulgaro,  presentato all´Eurovision Festival del 2017. questo.

Siamo tornati da pochi giorni dal nostro viaggio in Bulgaria.  Era da un pó che pensavamo di andarci e lo abbiamo scelto come uno dei paesi dell´Europa orientale da visitare quest´anno.Del mio desiderio di visitare  piano piano  tutto l´est europeo e del perché viaggiare verso est, ho parlato qui.

Non abbiamo attraversato il paese in lungo e in largo ma abbiamo visitato soltanto la capitale Sofia e la perla bulgara Plovdiv, che sarà anche capitale della cultura nel 2019. A Sofia è emozionante anche camminare semplicemente per le strade e guardarsi in giro perché si respira un autentico mix di culture, in primis quella ortodossa, sviluppatasi nell´ombra ottomana.

L’ occhio del grande fratello russo è rimasto vigile sulla città per decenni lasciando la sua evidente eredità e l’ elegante architettura, permeata di influenze del vicino oriente, si erge maestosa e protettiva sulle strade larghe. Camminavo col naso all´ínsú rendendomi conto che le manifestazioni architettoniche delle varie epoche, che si sono succedute dai tempi dei romani, hanno lasciato in questo angolo di mondo alcune architetture che ancora dimostrano come siano lontane nel tempo le radici di Sofia.

Molto diffuso lo stile neo bizantino che ad esempio domina anche la cattedrale ortodossa di Aleksandr Nevskij.

Se nello stile bizantino di un tempo venivano sostituite nelle chiese le sculture con i mosaici, venivano utilizzate le piante quadrate e si prediligevano gli ori, a Sofia furono rivisitati questi elementi e in più si ammirano imponenti agglomerati di cupole, talvolta anch’ esse dorate.
La vita scorre in maniera vivace  nella terza capitale più antica del mondo, una capitale poco turistica e molto intrigante davvero. ( dopo Roma e Atene). Una delle passeggiate piú interessanti l´ho fatta da sola, senza nessun marmocchio che urlava mammaaaa! Spesso mio marito ed io, al terzo o quarto giorno di viaggio, un pó esasperati dai bambini, ( io non mento mai lo sapete, non é facile con i bambini!!) ci prendiamo delle ore per noi, a turno ci sganciamo dalla combriccola o per visitare un museo, o per fare giri fotografici ma anche semplicemente per mangiare una enorme fetta di torta accompagnata dal un bel té e stare seduti a guardare lo scorrere della giornata e l´andirvieni delle persone. ( questa é stata la sua mezza giornata libera a Sofia sul Boulevard Vitosha). Dicevo nelle mie ore d´aria, ho respirato e assimilato per bene il centro di Sofia, macinando in poche ore svariati chilometri. Osservavo compiaciuto la diversitá per le strade, cabine elettriche ricoperte da energici murales, I tram gialli, arancioni e rossi con le tendine parasole, ma soprattutto guardavo l´intermittenza degli spazi.

Nel centro infatti convivono cantieri vibranti, palazzi obsoleti abbandonati e moderni edifici specchiati, tutti blocchi intervallati da spazi verdi per la collettività: bambini al parco giochi, vecchi con le loro bocce o scacchiere, adolescenti con i loro segreti.

É interessante zigzagare tra aiuole ben curate alimentate da sano smog ( eh si, l´ho trovata abbastanza inquinata) e fontane con e senz´acqua  ma anche  statue neoclassiche e contemporanee.

Nei mercati dell’ usato, all’ interno di parchi e giardini ho visto spesso i segni del passato, alle maschere a gas, toppe militari e altri cimeli di guerra ( a chi viene in mente di comprare roba del genere?) si contrapponevano i quadri raffiguranti icone sacre del mondo ortodosso dipinte a mano sul legno .

Sui massi squadrati che  contornano i templi religiosi, venditori ambulanti offrono pizzi e merletti, eredità sicuramente russa.

Agli inizi del ventesimo secolo, nella Russia settentrionale l´eleganza intramontabile dei pizzi e la produzione dei merletti veniva affidata a 40.000 artigiane. Se ci fate caso tutt´oggi in molti paesi dell´est Europa, tra i souvenir ci sono gli onnipresenti merletti!

Un altro dei sensi a finire in un turbinio  di sorprendenti percezioni é l´olfatto.  Per le strade ci sono infinite bancarelle di fiori, i carretti che vendono mais da inumidire con salse di tutti i colori, i chioschi che vendono frutti secchi arrostiti, (squisiti!!), le boccettine di colonia alle rose da provare in una delle numerose boutique dedicate all´essenza di questo fiore. E poi dove si mescolano tanti odori e profumi é sul principale viale della cittá, il Boulevard Vitosha. Il tintinnio di posate de stoviglie proviene dai numerosi ristoranti del famoso asse cosí come l´odore del pane fresco e il profumo del caffè.Qui indaffarati si incrociano turisti, studenti, uomini d´affari e donne in carriera, ma anche famiglie. Al termine del Boulevard Vitosha inizia una zona carica  di significativi edifici religiosi. In pochi metri quadrati coesistono pacificamente una moschea, una sinagoga ed una chiesa ortodossa. I cui credenti evidentemente andranno tutti a fare la spesa al mercato centrale, il Tsentralni sofiyski.  é una mercato al chiuso dove anché li si viene travolti da odori e profumi ma si rimane anche affascinati per la sua interessante facciata.

Al piano di sopra del mercato si puó mangiare a poco prezzo ottimo street food.

A 10 minuti a piedi dal mercato centrale inizia il lungo e caratteristico mercato delle Donne: Zhenski Pazar.

E cosí chiamato perché anticamente qui si riunivano le donne con le loro creazioni prevalentemente tessili e i prodotti dell´orto.

. Bancarelle e negozi d’ogni tipo offrono ai passanti frutta, verdura, cibo di strada e spezie ma anche stoffe particolari e artigianato.

Area pullulante di umanità varia, colorita e a volte anche dolente. Ci sono vari baretti, fermarsi a prendere una birra o un caffé e osservare il viavai é stata una delle migliori cose che potevo fare in un ambiente cosi vivo.

INFORMAZIONI UTILI

Dove andare? – Io ho visitato solo Sofia e Plovdiv e ve le consiglio!

Quando? – La primavera è un ottimo periodo per organizzare un viaggio in Bulgaria, siamo arrivati ad avere 26 gradi ma si stava benissimo.

Bambini? – tutti i musei, Hotel, Parchi giochi, ristoranti hanno entusiasmato i miei figli, soprattutto il formidabile Muzeiko, di cui spero parleró presto in un altro post.

Tipo di viaggio: totalmente kids friendly, essenziale, spartano. Visitare le cittá è stato facile girando spesso a piedi o nei taxi economicissimi.

Pro: viaggio economico, si mangia molto bene, siamo rimasti estasiati dai ristoranti. La Bulgaria non è un paese turistico, non farete mai code lunghe per entrare a visitare qualche monumento.

Contro: non è facilissimo girare col passeggino per i marciapiedi che spesso sono a brandelli e a volte il personale nei negozi, stazioni, aeroporto è un pó annoiatino.

Hotels: Niky e Aris a Sofia. Dietro al Niky c´e un piccolo parco giochi. Molto belli entrambi soprattutto il Niky.

Hostal Old Plovdiv a Plovdiv davvero eccellente. Una dimora di altri tempi con pareti alte, stucchi, parquet antico cigolante, ottimo personale.

Musei da non perdere: se si viaggia con bambini, il Muzeiko. Si sviluppa su tre piani che rappresentano rispettivamente passato, presente e futuro. Interattivo in uno spazio in cui il design é stato molto curato.

Ristoranti: Made in Home ( foto), Divaka, Shtastliveca vitoshka e Hemingway a Plovdiv.

Mezzi di trasporto: in cittá a Sofia abbiamo usato i taxi, molto economici.  Sofia-Plovdiv é una distanza che il bus, vecchiotto ma comodo, copre in due ore esatte.