Di cipolle, ambulanze e bambini.

Ieri
un´ambulanza ha portato via mio figlio. Nelle ambulanze qui in Germania ci possono entrare massimo un adulto e il paziente. Ma non é solo questo. Avevamo a casa una piccola ospite di 4 anni e dovevo aspettare che arrivasse dall´altra parte della cittá, il padre per prelevarla. Doveva dormire da noi, ma poi tra le 20 e le 23 é precipitato tutto. La mattina avevo tenuto Danny boy a casa perché era raffreddato. Niente di particolare, ma da un po di tempo dico a me stessa che finché non trovo un altro impiego fuori casa e continuo a dedicarmi ai miei progetti in casa, ogni scusa é buona per tenerlo con me.é un raffreddore con tosse insinuosa era sicuramente un buon motivo. Verso le 13 sono uscita per andare a comprare delle stoffe da Stoffkontor, il paradiso delle stoffe che si trova un pó fuori cittá e coglievo l´occasione per andarci con delle amiche che cercavano delle stoffe simili a quelle che cercavo io. Ma alle 15.15 ero giá rientrata. Danny era rimasto con la nonna paterna. Ho visto che non aveva mangiato nulla, era sempre piu debole, respirava male e parlava ancora peggio. Finalmente in serata é arrivato mio marito con la macchina areosol e nel frattempo anche la nostra giovane ospite che l´indomani non sarebbe potuta rimanere con i suoi genitori.
Ad un certo punto il bambino ha iniziato a dire che voleva un medico e abbiamo chiamato la guarda medica. Sono arrivati con i loro giubbotti fluorescenti e immediatamente il medico gli ha dato il cortisone e mi ha detto di coprirlo e metterlo davanti alla finestra e fargli respirare aria fresca. La reazione di Danny boy dopo 5 minuti non é stata molto buona e lo stesso medico ha preferito trasferirlo in ospedale e ha chiamato un´ambulanza. Nel frattempo io chiamavo il padre della nostra giovane ospite. In pochi minuti sono arrivate non so perché ben due ambulanze, la casa era piena di infermieri, valigie di medicine aperte, mascherine e bombole di ossigeno e cipolla. Ah si la cipolla. Una cara amica mi aveva detto di mettere le cipolle tagliate accanto al letto per far inalare al bambino le numerose proprietá antipiretiche che emana la cipolla e la camera di Danny boy ne era invasa.. Vi invito a controllare i forum spagnoli che parlano al riguardo.
Poi senza capire molto ho preparato la borsa da dare a mio marito che sarebbe andato per primo in ospedale. Io li varei raggiunti non appena fosse arrivato il nostro amico a prendere la bambina.
Alle 23.30 eravamo tutti e tre, stanchi morti in una sala dove Danny boy e´ stato sottoposto alla prima importante inalazione dibroncodilatatori ed antiinfiammatori per aprire i bronchi e interrompere la forte bronchite ostruttiva e di colpo il fischio, lo sforzo della muscolatura toracica e addominale, il pallore erano diminuiti.

foto seppia

Per la notte ci hanno trasferiti in una camera con sei letti, per tre mamme e tre bambini. Mi sono ricordata di quando ho fatto le notti da mia madre in ospedale e mi sembra che un letto per chi veglia il paziente non ci sia mai stato. Gli altri due bambini piccoli, erano come mio figlio collegati ad un macchinario che all´abbassarsi dei valori della pressione suonavano. Per cui una volta un bimbo, una volta un altro bimbo non é che si é dormito tanto. Poi alle tre quando eravamo tutti assopiti per benino é venuta l´infermiera che mi ha chiesto di preparare il bambino per il prossimo medicinale broncodilatatore da inalare e mio figlio ha montato uno scandalo, forse si saranno svegliati tutti i 25 bambini ricoverati e le loro mamme.
La mattina é iniziata con un Buffetwagen stracolmo di cose buone, panini di tutti i tipi, marmellate ai mille gusti, affettati e gustosi formaggi. Un Buffetwagen é un buffet mobile che arriva fino a fuori alle camere del paziente.
MATINIS3

Abbiamo trascorso la giornata a giocare con giochi inventati. Abbiamo ripetuto i gradi di parentela di tutti i Bartels e i Querceto e ho notato molte lacune, chissá se é normale alla sua etá. É stato abbastanza selvaggio nonostante la flebo onnipresente legata alla sua manina. Dai nostri letti si vede il bosco. E´Ancora un pó imbiancato e mi é venuto in mente quel febbraio di 4 anni fa. Stesso freddo che accarezza lo zero, stesso cielo timido a tratti azzurrino, e gli alberi alti appoggiati su un sottile strato bianco di resti di neve, stessa clinica ed era nato il mio piccolo amore.
Tra 90 minuti la mia pausa termina, torno in ospedale. L’odore di antisettico mi riempirá le narici, facendomi storcere il naso, gli occhi rossi mi rimarrano perché sono certa che non dormiró per lungo tempo e le mani continueranno ad essere secchissime per tutte le passate di disinfettante che mi faccio dopo ogni lavata di mani.
Niente volevo solo scrivere e imprimere meglio nella mia testa, che mio figlio sta meglio.