L´autunno Amburghese anche se porta con se le prime folate di aria fredda che tanto vorremmo ritardassero  é una stagione che adoro. La adoro perché si comincia a pensare al Natale e i negozi si riempiono di dolcetti natalizi e decorazioni, perché si mangiano delle squisite vellutate di zucca, per il foliage abbondante piu che mai e perché la cittá si tinge di mille sfumature dal rosso scuro all´arancio. Noi ci siamo ripresi dall´estate che ci ha visti in ginocchio a piú riprese e abbiamo deciso di svolgere una vita piú organizzata. Settimana per settimana facciamo un piano settimanale dove segniamo le serate libere mie e di Stephan, i pomeriggi di Danny boy a casa dei suoi amici oppure quando questi che vengono a casa nostra, le 3-4 mattine negli spazi comunali per far fare sport a Gabriel con i suoi coetanei, le ore dell´aiuto domestico che ci concediamo due volte a settimana, gli appuntamenti in palestra e in piscina dei vari componenti della famiglia. E da quando pianifichiamo tutto va abbastanza bene, anzi no, devo dire che va molto meglio. La mole di stress é nettamente inferiore, anche perché abbiamo stabilito nuovi ritmi e alle 19.30 i bambini dormono. Rimane cosi parte della serata per noi, per leggere, vedere un film, organizzare attivitá.

Abbiamo pianificato anche i viaggi, per la prima volta abbiamo ben quattro viaggi prenotati e questo ci fa sentire bene. L´attesa, la programmazione, il sogno del viaggio stesso mi appaga. Il primo di questi quattro viaggi é quello del mese prossimo. Io la chiamo la vacanza terapeutica perché con 5 ore di volo andremo in un posto caldo, col cielo azzurro, il sole e cammineremo indossando magliette a maniche corte. Se ci sará la possibilitá di farci un bagno, (lo dubito) meglio ancora altrimenti non sará un gran problema. Andremo in quelle che chiamano le Hawaii europee, le isole Canarie. Quando l´ho detto ad una amica, ha esclamato: ti stai proprio incruccando! Sará, ma dopo la bellissima scoperta di Miami, non voglio essere prevenuta mai piú nei riguardi di un posto che non conosco. A Miami non avevo mai pensato di andarci, me la immaginavo superficiale, commerciale, turistica nell´accezione negativa del termine. E invece abbiamo trovato gallerie d´arte, musei, architettura d´avanguardia, e ovviamente ottima cucina latina e splendide spiagge.

In attesa delle Canarie

Le Canarie non riesco ad immaginarmele. In un altro momento della mia vita mi sarei immaginata di trovare  posti aridi e lunari misti a colate di cemento e turismo di massa, dove trovare tanti pensionati tedeschi che prendono hotel con la formula all inclusive. E forse a Tenerife e Gran Canaria molti tratti di litorale puó darsi che siano cosí, ma noi abbiamo scelto due isole che probabilmente sono meno battute, piú naturali e piú a misura di bambino: Fuerteventura e Lanzarote. Voleremo sulla prima all´andata e torneremo a casa invece dalla seconda. Non vi nascondo che il breve tratto che ci toccherà fare in traghetto tra l´una e l´altra a novembre inoltrato mi provoca un pó di ansia.

Le isole non posso descriverle in questo post, perché ovviamente non le ho ancora viste, ma ci sono una serie di punti che già me le fanno amare:

  • Non posso stare neanche un anno senza tornare in Spagna.
  • Mangiare tapas e bere un buon vino tinto
  • Gustare una grigliata di pesce vista mare
  • Parlare spagnolo
  • Fare la spesa al Mercadona
  • Svegliarsi con il cielo azzurro e non sentire mai freddo.
  • Fare ancora una volta un corso di Surf
  • Visitare Vulcani
  • Fare trekking
  • saltare al volo sui taxi economici

Inoltre a Fuerteventura abbiamo prenotato i pernottamenti in  una struttura piccola, bianca e azzurra che dalle foto ci ha conquistati.

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