L´ultima volta che siamo stati a Barcellona, ero in dolce attesa del nostro secondo bambino. Non volevamo fare grandi viaggi e decidemmo di trascorrere qualche giorno primaverile tra Napoli e Barcellona, le due cittá in cui ho vissuto piú a lungo,   per fare il pieno di baci e abbracci.

        

Eravamo ospiti a casa di un amico di vecchia data che un giorno a sorpresa ci carica in auto e ci porta a macinare Km nell´entroterra catalano fino ad arrivare nella regione Osona, a Vilanova de la sau, un piccolo borgo a 1000 metri sul livello del mare.

Siamo  stati a passeggiare tutta la mattina, incontrando vecchi trattori e pile di tronchi tagliati su cui arrampicarsi. Alberi in fiore e “masie” antiche in pietra, carri in legno abbandonati; tutto concorreva a creare un´atmosfera di altri tempi in questo piccolo villaggio di 300 abitanti.

Siamo poi arrivati con l´auto ai piedi del promontorio El macizo de Las Guillerías che altro non é che il vertice della catena montuosa pre-litorale che si discosta dalla costa di 30-60 km.

 

Ai piedi di questo promontorio si trova la famosa palude chiamata el pantano de Sau. Nel 1962 l´acqua coprì il villaggio di   San Román de Sau completamente, spesso si riesce a vedere il campanile e nei periodi di siccitá esce allo scoperto quasi l´intera chiesetta.

Una delle attrazioni di Vilanova é la famosa sagra delle erbe, che si svolge ad inizio primavera tutti gli anni. é un paradiso di profumi e di colori!

Ci siamo rifocillati in un bar vuoto, senza clienti, con le sedie rosse di plastica incrostate di terra  e li abbiamo mangiato il famoso pane paesano strofinato col pomodoro e accompagnato da un buon prosciutto locale. I paeselli intorno a Barcellona, hanno sempre ottimi motivi per essere visitati, la natura ed il buon cibo sono quelli piú importanti.