I compiti a casa sono da sempre un quaslcosa che affligge le famiglie. In tutti gli ambiti, in tutti i Paesi, in tutti i modi.

Libro: I compiti a casa edito da Feltrinelli
Ho trovato il libro I compiti a casa illuminante verso certi aspetti e vorrei condividerli con voi.

La scuola nasce come una istituzione che organizza l´apprendimento in maniera sistematica, progressiva ed esaustiva. Beh trovare il trionfo di questa triade di aggettivi é abbastanza difficile quasi in tutti gli istituti scolastici oggi giorno.

Molto spesso ci si trova ad “ essere indietro” e spetterebbe alla scuola sviluppare contesti di sostegno grazie ai quali tutti possano essere seguiti, si sentano liberi di fare domande e di esporre i propri dubbi, senza aver paura di essere giudicati.

Ma che fare visto che la scuola spesso é assente?

Beh si potrebbero ad esempio leggere libri come questo scritto anni fa da Philippe Mairieu, dove vengono chiariti molti concetti dai quali scaturiscono inquetudini nel mondo scolastico sia da parte dei genitori e quindi anche da parte degli studenti.

Anche se le strutture e i metodi scolastici vengono regolarmente sconvolti nel corso degli anni che passano, una cosa é sicura, una pratica pedagogica immutata: l´insegnate che svolge la sua lezione e l´alunno che va a casa , la studia e fa i compiti.

Imparare e studiare a casa? In sostanza i compiti a casa creano diseguaglianza.

Le capacitá di attenzione, organizzazione e riflessione devono essere sviluppate grazie all´insegnamento ricevuto a scuola e non a casa, molto spesso lo dimentichiamo, non credete?

L´ ineguaglianza si crea chiaramente con le diverse condizioni abitative ma anche e soprattutto dall´ambiente familiare e culturale in cui si vive.

Ad esempio il rendimento di mio figlio Daniel che ha uno spazio suo, silenzioso dove poter fare i compiti, ha una famiglia che lo spalleggia in tutto per farlo sentire a suo agio, ha una grande biblioteca in casa a disposizione, per poter consultare una enciclopedia o un atlante, non sará lo stesso di un suo compagno di classe che dovrebbe svolgere i compiti nell´unica camera della casa, col padre che gioca alla playstation, la sorellina piccola urlante che gira per casa e nell´unica stanza separata della casa, la madre vi lavora come estetista. ( storia vera). Chaiaramente queste possono sembrare osservazioni troppo semplicistiche perché in un ambinte sereno, adulti attenti e fiduciosi, scambi autentici tra genitori e figli costituiscono importanti punti di riferimento che non sempre si trovano in famiglie definite prilvilegiate. Quindi a paritá di vantaggi o svantaggi socioeconomici si possono logicamente registrare differenze significative.

Questo é uno dei punti in cui l´autore  si sofferma, ma sottolinea anche l´importanza di domande che continuamente si pongono i genitori quando si trovano spaesati dinanzi alla mole di lavoro che deve svolgere il proprio figlio.

Sentirsi spaesati con determinate domande.

Come si impara la lezione? Che bisogna fare esattamente? Leggerla? Come? Quante volte? Con quale documentazione? Con quali strumenti? A cosa serve la lezione? E quando si capisce finalmente di averla imparata? Come si affrontano questi dubbi per essere davvero efficienti? Io credo che tutti dovremmo porci queste domande se ci dovessimo trovare impreparati e poi trasmetterle ai nostri figli affinché ne parlino con gli insegnanti. Perché interrogativi di questo tipo non possono essere lasciati alla buona volontá e all´aleatoria competenza delle famiglie.

Uno dei capitoli che ho trovato molto utile é stato Il successo scolastico non é una dimostrazione d´affetto.

Se tu mi volessi almeno un pó di bene studieresti!

Beh mi ha illuminato sull´inutilitá di certe affermazioni che sicuramente mi é capitato di fare, facendo scadere inequivocabilmente l´educazione a livello di un mercatoin cui si scambia affetto con un buon rendimento scolastico. Non dobbiamo pretendere l´amore dei nostri figli, dobbiamo meritarlo. Quindi a livello solo mio personale ho capito che se la passione per lo studio e i risultati non vanno prese come prove d´affetto allora non devono essere nemmeno presi come segni di tradimento gli insuccessi.

Altro concetto approfondito é quello dello studio supplementare. Uno studio intenso infatti, puó essere utile soltanto se liberamente accettato, se un ragazzo riconosce le proprie lacune che necessitano di un approfondimento e se i problemi sono legati ad una carenza che si é davvero decisi, convinti di voler superare e risolvere.

Ci sono davvero tantissimi spunti di riflessione in questo libro, per cui vi consiglio di leggere I compiti a casa, quanto prima.